Gli spostamenti e in particolare l’utilizzo dell’automobile sono causa di circa un terzo delle emissioni nazionali. Per questo una corretta transizione verso la riduzione del numero di trasferimenti delle persone con l'implementazione dello smart working, l'uso di modalità alternative di spostamento nonché il residuale uso del mezzo proprio a zero emissioni sono fondamentali.
Per dare forza alle molteplici azioni, sono disponibili incentivi provinciali che vedono destinatari, cittadini, aziende ed enti locali.
Il PEAP 2021-2030 è un documento che si occupa della pianificazione energetica programmando interventi per risparmiare energia, rendere più efficienti le abitazioni e le industrie, ridurre i consumi energetici del settore trasporti e aumentando la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (solare, idroelettrico, legna da ardere, eolico). Il Piano si pone come obiettivo principale quello di ridurre le emissioni dei gas che contribuiscono al cambiamento climatico (in particolare anidride carbonica, un gas inquinante che è prodotto da ogni processo di combustione), puntando a raggiungere entro il 2030 una riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990.
Il Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030 raccoglie una serie di contributi specialistici (Scenari di decarbonizzazione) che hanno consentito di approfondire lo stato di fatto e le possibili strategie future. Può essere riassunto in 12 linee strategiche (ossia gli obiettivi da raggiungere) e 83 azioni suddivise per ciascuna linea strategica.
L'obiettivo è quello di ridurre i consumi di energia del comparto dei trasporti, favorendo il telelavoro, l’uso dei mezzi alternativi all’auto privata individuale e la diffusione della mobilità elettrica.
Il settore dei trasporti utilizza energia prodotta quasi esclusivamente da fonti non rinnovabili che quindi hanno una grande ricaduta in termini di emissioni climalteranti, corrispondente a quasi il 38,7% di emissioni totali di anidride carbonica.
Il tema della mobilità si concentra su tre aspetti:
1. la riduzione della necessità di trasporto con mezzi a combustione interna;
2. l’incremento degli spostamenti di breve durata con la ciclopedonalità (grazie anche alla diffusione dello smart working);
3. l’efficientamento dei mezzi di trasporto ed ampliamento della mezzi privati con motori elettrici.
Per raggiungere l’obiettivo più ambizioso al 2030 (riduzione del 55% delle emissioni rispetto al 1990) non risulta sufficiente la sola sostituzione di parte dei veicoli circolanti con auto elettriche (o a gas) ma bisogna intervenire anche per ridurre il numero di spostamenti delle persone. Un grande aiuto può essere dato dalle nuove tecnologie che abilitano la pratica dello smart working (lavoro da casa).
Le numerose azioni previste dal Piano su questa tematica si concentreranno in particolare sulla diffusione dei veicoli a trazione elettrica e delle infrastrutture di ricarica.
Le auto elettriche richiedono la presenza di tanti punti di ricarica sul territorio. Il Piano prevede, entro il 2030, la realizzazione di 283 punti di ricarica in modalità veloce e ultra veloce ed ulteriori 707 in modalità accelerata. Anche l'uso della bicicletta elettrica (e-bike) dovrebbe aumentare molto passando dalle attuali 2.200 biciclette alle 5.700 previste per il 2030. Per quanto riguarda le autovetture invece, quelle con motori esclusivamente a combustione interna (ICE) non saranno più prodotte e vendute, a partire dal 2030-2035, ma la percentuale circolante di tali veicoli avrà una decrescita contenuta per la lenta velocità del rinnovo dei veicoli.
Diventa importante quindi un programma di rottamazione dei veicoli, non solamente delle autovetture ma anche dei veicoli destinati al trasporto delle merci o comunque destinati ad uso delle imprese (furgoni, autocarri, macchine operatrici), così da una transizione a veicoli a basso impatto ambientale specialmente riguardo il cosiddetto “ultimo miglio” o la gestione logistica legata al trasporto per esempio dei colli a servizio delle attività commerciali nei centri urbani più grandi.
Lo scenario di sviluppo atteso della mobilità elettrica in Trentino al 2030 – mezzi elettrici (BEV+PHEV) dagli attuali 5.479 immatricolati ai 54.000 - è piuttosto ambizioso per cui l’implementazione richiede uno sforzo congiunto da parte dei diversi soggetti coinvolti, sia operatori di mercato sia policymaker. Infatti, seppur queste previsioni siano in linea con quanto previsto dai piani di sviluppo dei carmanufacturer, esse richiedono la presenza di azioni “rilevanti” atte a modificare le abitudini di acquisto degli automobilisti italiani e lo sviluppo di un’opportuna infrastruttura di ricarica, sia ad accesso pubblico che privato.
L’efficientamento del parco veicolare attraverso la sostituzione dei veicoli più obsoleti porta ad una riduzione progressiva dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra. L’ulteriore impatto della mobilità elettrica, può portare nei prossimi 10 anni ad un dimezzamento dei consumi di energia primaria.
Per dare attuazione al Piano saranno promosse e attuate molteplici azioni, a partire dagli incentivi e contributi provinciali alla diffusione della cultura della mobilità sostenibile ed elettrica che vedranno destinatari (diretti/indiretti) i cittadini che permetteranno di mettere in luce i vantaggi dell’utilizzo di una mobilità elettrica negli spostamenti quotidiani di tutti noi.
Per approfondimenti si invita a consultare la pagina dedicata al Piano Energetico Ambientale 2021-2030 , in attesa dell’approvazione definitiva.